Nei nostri oceani ci sono quasi 100 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Le immagini di spiagge sporche e di enormi tappeti di immondizia galleggianti, in cui galleggiano animali marini morenti o già deceduti, si sono da tempo piantate nelle nostre menti.
Anche se queste scene non succedono direttamente davanti alla nostra porta di casa, siamo in parte responsabili di questo sviluppo a causa delle nostre abitudini di consumo. Si stima infatti che l’ 80-90% dei rifiuti di plastica nei mari provenga dai rifiuti domestici e industriali, compresi i rifiuti di plastica sporchi – e in parte anche tossici – provenienti dai paesi industrializzati che, dietro pagamento, vengono esportati nei paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, di solito questi non hanno né i soldi né il know-how per smaltirli correttamente e, di conseguenza, una gran parte viene scaricata direttamente nei fiumi. Successivamente, da lì finiscono negli oceani e, volenti o nolenti, come microplastiche anche nella catena alimentare degli animali e dell‘uomo. Considerato l‘enorme compito di fronte al quale ci troviamo nel ridurre i rifiuti di plastica, nessun passo può essere troppo piccolo e nessuna misura troppo insignificante.
Con questa edizione di INVESTIRE SOSTENIBILE vogliamo far capire che tutti noi abbiamo, direttamente e indirettamente, un impatto sullo stato del nostro mondo tra 10, 20, 50 e forse 100 anni. A tal fine dobbiamo analizzare in modo critico anche le nostre abitudini di consumo.